Giusta causa: quando un’azienda può revocare un mandato
Il rapporto con un agente può essere interrotto per giusta causa?
Sì, e in alcuni casi è perfettamente legittimo farlo. In un contesto commerciale in continua evoluzione, mantenere un rapporto di fiducia con i propri agenti è fondamentale. Ma cosa accade quando questa fiducia viene meno? La normativa italiana prevede la possibilità, anche per le aziende mandanti, di interrompere il contratto di agenzia per giusta causa, senza preavviso né obbligo di indennità.
Il concetto di “giusta causa” è regolato dall’art. 2119 del Codice Civile e si applica anche al contratto di agenzia, seppure con caratteristiche specifiche.
Perché la fiducia è centrale nel rapporto con l’agente
Diversamente dal lavoro subordinato, il contratto di agenzia si fonda su una maggiore autonomia dell’agente nell’organizzazione della propria attività: può decidere come, dove e quando operare, entro i canoni concordati con l’azienda. Questa libertà operativa rende il rapporto fiduciario ancora più delicato.
Il venir meno della fiducia – per esempio a causa di comportamenti non trasparenti, concorrenza sleale o violazioni contrattuali – può costituire un valido motivo per interrompere il rapporto in modo immediato, senza necessità di preavviso o penali.
Cosa ha detto la giurisprudenza di recente
Una sentenza del Tribunale di Roma (n. 16942/2024) ha ribadito un principio ormai consolidato anche dalla Corte di Cassazione: "...nel contratto di agenzia, la fiducia ha un peso maggiore rispetto a quello previsto per i rapporti di lavoro subordinato, proprio in virtù dell’autonomia dell’agente".
Pertanto, ai fini del recesso, è sufficiente anche un fatto di minore gravità, purché idoneo a compromettere il rapporto fiduciario.
In quali casi è possibile recedere per giusta causa?
Alcuni esempi concreti che possono giustificare il recesso immediato da parte dell’azienda:
- L’agente fornisce informazioni scorrette o incomplete ai clienti;
- Si rileva una violazione dell’esclusiva o concorrenza sleale;
- Mancato rispetto degli obblighi contrattuali fondamentali;
- Comportamenti lesivi dell’immagine o degli interessi dell’azienda mandante.
La valutazione della gravità del fatto spetta sempre al giudice, ma se adeguatamente documentata, la decisione dell’azienda può reggere anche in giudizio.
Tirando le somme...
Il rapporto con un agente deve essere costruito sulla
fiducia e sulla trasparenza. Quando questa base viene meno, l’azienda ha il diritto – e talvolta anche il dovere – di tutelarsi.
Riconoscere i segnali di un deterioramento del rapporto fiduciario e intervenire tempestivamente può evitare danni più gravi a livello commerciale e reputazionale.
Per affrontare in modo corretto un recesso per giusta causa è fondamentale:
- Raccogliere prove circostanziate e documentabili;
- Formalizzare con attenzione la comunicazione di recesso;
- Valutare il supporto legale, per una gestione chiara e sicura.
Non si tratta solo di una tutela legale, ma di una strategia per mantenere salda la propria rete commerciale e garantire il corretto presidio del mercato.
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